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  • La lunga infamia: i bambini uccisi dalla 'ndrangheta

    Uccisi mentre dormono accanto alla madre, come il dodicenne Cosimo Gioffrè (Sant’Eufemia d’Aspromonte, 1965); mentre mangiano una pizza, come il sedicenne Arturo Caputo (Strongoli 1995) o giocano al pallone in un campo da calcetto come Dodò Gabriele (11 anni, Crotone 2009) o nel cortile sotto casa come Gianluca Canonico (10 anni, Reggio Calabria 1985).

    E' una lunga infamia, quella dei bambini ammazzati dalla ‘ndrangheta, vittime di una strage dimenticata, rimossa, negata. I loro nomi, e le loro storie, denunciano l’inesistenza di presunte regole d’“onore” per gli ‘ndranghetisti. Contrariamente a quanto si sente colpevolmente ripetere anche da parte di scrittori e giornalisti (“La ‘ndrangheta non ha mai toccato i bambini”), ai bimbi di Calabria infatti non è mai stato risparmiato niente. Dal 1951 - anno in cui a San Martino di Taurianova Domenica Zucco è vittima a 3 anni dell’agguato contro il padre - al 2014, quando Cocò Campolongo (3 anni) viene ucciso e bruciato con il nonno e la compagna a Cassano allo Ionio, le cosche non hanno dimostrato preoccupazioni o rimorsi nel rapire, torturare, ammazzare, sfigurare e seppellire sotto calce viva bambini e bambine di pochi anni.
    Intanto, la presenza di bambini raramente ha convinto i killer a desistere dalla loro missione. Ferirne o ammazzarne qualcuno per errore? Un rischio messo in conto ed accettato. Giuseppe Bruno, Giuseppina Pangallo, Graziella e Maria Maesano, Rocco Corica, Nicholas Green sono tutti morti così. Qualche volta, invece, sono stati proprio i bambini l’obiettivo dei killer. Domenico e Antonio avevano nove e 10 anni, e il cognome di una delle due famiglie in “guerra” a Cittanova negli anni Settanta: si chiamavano Facchineri e li hanno trucidati a colpi di lupara nel 1975. Michele Arcangelo Tripodi, invece, lo sequestrano mentre passeggia in bici per il paese, lo ammazzano e lo seppelliscono. I killer ce l’avevano il padre e decidono di vendicarsi così. Siamo a San Ferdinando nel 1990. Michele Arcangelo aveva 12 anni. Ma sono tanti i nomi di questa strage degli innocenti. Eccoli di seguito, per non dimenticare:
    Domenica Zucco, 3 anni: colpita all'addome nell'agguato contro il padre. Muore a San Martino di Taurianova il 3 ottobre 1951.
    Concetta Lemma, 16 anni: viene ammazzata a colpi di lupara mentre si trova in casa, a Feroleto della Chiesa, l'11 gennaio 1964. E' vittima di una vendetta di faida.
    Cosimo Gioffrè, 12 anni: ucciso nella notte del 18 gennaio 1965 a San'Eufemia d'Aspromonte mentre dorme nel letto con la madre e con altre tre fratelli.
    Giuseppe Bruno, 18 mesi: colpito da due pallettoni alla testa nell'agguato contro il padre. Muore l'11 settembre 1974 a Seminara.
    Salvatore Feudale, 10 anni: assassinato in piazza Mercato, a Crotone, insieme con il fratello diciannovenne. E' il 20 settembre 1973.
    Michele e Domenico Facchineri, 9 e 10 anni: trucidati a colpi di lupara il 13 aprile 1975 a Cittanova.
    Giuseppina Pangallo, 3 anni: ammazzata il 12 dicembre 1975 a San Giovanni di Sambatello mentre si trova in macchina con la madre.
    Graziella e Maria Maesano, 9 anni: uccise a Le Castella (Crotone) il 21 settembre 1982 nell'agguato che ha per bersaglio lo zio Gaetano.
    Rocco Corica, 7 anni: viene ucciso a Taurianova nell'agguato che il 29 settembre 1976 ha per bersaglio il padre. Il suo volto è sfigurato dai proiettili.
    Pasqualino Perri, 12 anni: ammazzato in un ristorante di Rende, il 27 ottobre 1978. Il bersaglio dei killer era il padre.
    Giovanni Canturi, 13 anni: il 9 novembre 1982 viene ucciso a Caraffa del Bianco mentre accudisce gli animali insieme con lo zio, vittima designata dei killer.
    Domenico Cannatà, 11 anni e Serafino Trifarò, 14 anni: uccisi in un agguato a San Ferdinando la sera del 4 novembre 1983.
    Gianluca Canonico, 10 anni: ferito a morte, il 3 luglio 1985, in un conflitto a fuoco mentre sta giocando a pallone nel cortile di casa, a Reggio Calabria.
    Michele Arcangelo Tripodi, 12 anni: sequestrato e ucciso a San Ferdinando il 18 marzo 1990. E' vittima di una vendetta trasversale.
    Marcella Tassone, 9 anni: la sera del 22 febbraio 1989 viene trucidata mentre si trova in macchina con il fratello, a Laureana di Borrello. In faccia le sparano sette colpi.
    Andrea Bonforte, 15 anni: ucciso all'alba del 2 gennaio 1990 a Catona, nella periferia nord di Reggio. L'obiettivo era il fratello.
    Letterio Nettuno, 15 anni: sequestrato, torturato, sgozzato il 5 gennaio 1991 dalla cosca Latella-Ficara.
    Domenico Catalano, 16 anni: ucciso in un agguato il 1 settembre 1990 nel quartiere Archi Cep, nella zona nord di Reggio.
    Arturo Caputo, 16 anni: sta mangiando una pizza in un locale di Strongoli, nel Crotonese, la sera del 4 luglio 1990. Finisce sulla traiettoria dei killer che hanno per bersaglio un pregiudicato della zona.
    Saverio Purita, 11 anni: il 23 febbraio 1990 sparisce da Vibo. Lo troveranno ammazzato e con il corpo semicarbonizzato.
    Francesco Pugliese, 13 anni: scomparso da Vibo il 2 gennaio 1983.
    Luca Cristello, 14 anni: scomparso da Francica, nel Vibonese, il 17 maggio 2002.
    Elisabetta Gagliardi, 9 anni: ammazzata con due colpi di pistola in testa a Palermiti il 7 settembre 1990. I killer cercavano il padre e, in sua assenza, si sono accaniti sulla figlia e la moglie, Maria Marcella, uccisa anche lei.
    Nicholas Green, 7 anni: il 29 settembre 1994 viene ferito a morte, in un tentativo di rapina, mentre si trova in auto con la famiglia sulla Sa-Rc.
    Mariangela Ansalone, 9 anni: ammazzata l'8 maggio 1998 ad Oppido Mamertina, insieme con il nonno. La macchina su cui si trovavano era stata scambiata dai killer per l'auto dei rivali.
    Paolino Rodà, 13 anni: ucciso il 2 novembre 2004 nelle campagne di Ferruzzano, insieme con il padre.
    Dodò Gabriele, 11 anni: è il 25 giugno del 2009 a Crotone e Dodò sta giocando a pallone in un campo di calcetto. I killer che entrano in azione sparano all'impazzata. Ferito alla testa, Dodò morirà dopo tre mesi di agonia.
    Nicola Campolongo, 3 anni: sparito da Cassano allo Jonio il 15 gennaio 2014, insieme con il nonno Giuseppe Iannicelli e la sua compagna Ibtissa Touss. Il suo corpo, insieme a quello dei due adulti, è stato ritrovato il 19 gennaio 2014 all'interno dell'auto del’uomo. Carbonizzato.
    Per un approfondimento: nomi e storie delle piccole vittime di 'ndrangheta sono stati pazientemente e dettagliatamente ricostruiti da Danilo Chirico e Alessio Magro in "Dimenticati" (Castelvecchi, Roma 2011) nel capitolo "Troppo piccoli per morire" (pagg. 385-423)
    TAGS: bambini,
    ARGOMENTI: bambini,
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  • TROPPO PICCOLI PER MORIRE

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