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Arturo Caputo, ucciso in una sparatoria

Arturo Caputo aveva 16 anni. Il 4 luglio è in una pizzeria di Strongoli, nel catanzarese, mangia e beve assieme agli amici. 

Il killer comincia a sparare appena messo piede nel locale. Ha un grosso fucile a pompa, e lo fa vibrare a ripetizione. Sei colpi per uccidere il bersaglio, il pregiudicato Salvatore Scalise. Si gettano tutti a terra, per scampare il pericolo e per non vedere. L'uomo col fucile insegue la sua vittima fino all'ingresso del bagno e lì pone fine alla sua fuga disperata. Poi scappa insieme al complice che gli copre le spalle fuori dalla pizzeria.
La scena è raccapricciante. La gente che affolla il locale si ritrova in una confusione di tavoli e sedie, stoviglie e posate. Non si rialzano da terra tre sedicenni. I pallettoni sono volati in ogni direzione e hanno colpito in tre tavoli diversi. Due ragazzi sono solo feriti, ma per Arturo non c'è niente da fare.E' la guerra tra i Dima e i Castiglione e delle venti persone che hanno assistito all'agguato nessuno sarà disposto a testimoniare.
(Dimenticati - Vittime della 'ndrangheta di Danilo Chirico ed Alessio Magro)


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