Antonino Scopelliti, il giudice apripista

Antonino Scopelliti, aveva cinquantasei anni. E’ il primo giudice di Cassazione ucciso dalla mafia.  Muore il 9 agosto del 1991 in un agguato a Campo Calabro, Reggio Calabria, in quei giorni era impegnato in Cassazione per il maxiprocesso di Palermo che apriva di fatto la stagione delle stragi che avrebbe portato alle morti di Falcone e Borsellino.Scopelliti partecipa al primo processo Moro e a quello per l’omicidio di Rocco Chinnici, si occupa della strage di Piazza Fontana e dell’uccisione del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, del sequestro dell’Achille Lauro e delle inchieste contro i Piromalli, i De Stefano e i Mammoliti."È una mattina come tutte le altre. Tranne che per un episodio, come racconta il giornalista Antonio Prestifilippo nel suo bel libro Morte di un giudice solo. Nino sta facendo il bagno insieme a due amiche, quando sulla scia di un motoscafo vede un oggetto bianco non identificato. Un brivido gli corre violento e veloce lungo la schiena. «È una bomba, una bomba per me», dice. Rientra sulla spiaggia, dà un’occhiata al giornale, si agita nervosamente sulla sedia a sdraio. Poi decide di rientrare. Non è giornata. Sono da poco passate le cinque. Si accorge di essere seguito da una moto. Nino scala di marcia, cerca di accelerare. Conosce quelle strade, sa come fare. Nella zona di Piale, a due passi dal cimitero, cresce l’agitazione proporzionalmente al numero dei giri del motore e dei battiti del cuore. Nino ripensa a Rosanna e ai suoi fratelli, ai genitori, al lavoro lasciato in sospeso. La moto si avvicina. Nino capisce che è finita. È un’esecuzione. Un colpo di fucile calibro 12 caricato a pallettoni, poi il secondo. Vanno a segno alla testa e al torace. La morte è istantanea. La Bmw del giudice sbanda, sfonda un cancelletto, finisce nella scarpata dentro un vigneto. Il frastuono è forte". (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)Seguono anni di indagini, ma è tutto inutile il 14 novembre 2000 la giustizia italiana stabilisce, dopo una complessa vicenda processuale, che l’omicidio di Antonino Scopelliti non è stato deciso di comune accordo da ’ndrangheta e Cosa nostra.

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