Concettina è una giovane donna vittima della sua stessa famiglia, i Labate del rione Gebbione di Reggio Calabria, cosca a tutti nota per l'efferatezza e la violenza con cui si impone sul territorio. Da ragazza le viene ordinato un matrimonio combinato e Concettina accetta il suo destino, si sposa, mette al mondo cinque figli e fa la mamma devota. Ma a trent'anni tutto cambia. E' decisa a svoltare, vuole vivere una vita sua, indipendente e senza condizionamenti da parte del marito e della famiglia. Trova un lavoro all'ufficio del registro, si allontana dall'uomo che non ha mai amato e inizia a frequentare un giovane 'ndranghetista con il quale finalmente si sente realizzata. Ma questo atteggiamento è inammissibile per la logica mafiosa, è un'offesa mortale che deve essere lavata col sangue. Inizialmente il padre e i fratelli le intimano di smettere ma Concettina è ferma nella sua decisione e non cambia, nemmeno quando viene ferita al braccio da un proiettile. La paura la assale ma agli inquirenti dirà di non conoscere il suo attentatore. Concettina ha paura, ma continua a non cedere e questo non farà altro che spingere la famiglia ad agire senza scrupoli.Pochi mesi dopo, la mattina del 5 ottobre 1982, i Labate decidono di ristabilire l'onore. Concettina è sulla sua auto, un Fiat Ritmo blu, sta andando a lavoro e imbocca il viale Calabria, a sud della città. All'altezza di una curva a gomito, la donna viene aggredita con lucida efferatezza: sette colpi in rapida successione che la uccidono sul colpo.
Concettina mette al mondo cinque figli e fa la madre a tempo pieno. Ma poi, a trent’anni, prova a vivere la sua vita. S’allontana dal mari
LEGGI IL DOCUMENTOConcettina Labate aspirava a una vita tutta sua, lontana dagli aliti mafiosi, lontana dai fratelli e da quel marito che le avevano trovato e imposto p
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