Annunziata e Antonio, 24 e 18 anni, sono cugini e appartengono alla famiglia Giacobbe, nota cosca 'ndranghetista di Taurianova affiliata ai Piromalli di Gioia Tauro. Il 2 maggio del 1983 Annunziata ha un appuntamento nel pomeriggio e chiede al cugino di accompagnarla. Saliti a bordo della 127 della ragazza vengono probabilmente attirati in una trappola e si dirigono presso la zona Carosello di San Ferdinando. Ma quel luogo isolato è lo sfondo di un terribile agguato. I killer aprono il fuoco contro l'auto, Antonio muore sul colpo mentre Annunziata, moribonda, viene sgozzata con un coltello da potatore. Inizialmente le ragioni di quel delitto non sono chiare. Poco tempo dopo, il pentito rosarnese Salvatore Marasco racconterà (non creduto) che a ordinare l’omicidio era stato il boss Vincenzo Pesce, infastidito dal comportamente di Annunziata che si era invaghita e volva fidanzarsi con un ragazzo della famiglia.
Annunziata ha 24 anni quando viene barbaramente uccisa insieme al cugino 18enne, AntonioGiacobbe, è il 2 maggio del 1983.
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