Mariangela Ansalone e Giuseppe Maria Bicchieri, un delitto sanguinario

Mariangela Ansalone è una bambina di 9 anni e frequenta la seconda elementare, il suo nome assieme a quello del nonno Giuseppe Bicchieri, passa alla storia per un episodio sanguinario legato alla strage di Oppido Mamertina dell’8 maggio 1998. Quattro morti e tre feriti gravi in pochi minuti, con due vittime innocenti. "Mariangela è sull’auto del nonno insieme al fratellino Giuseppe, che ha un anno di meno, alla madre Francesca e alla nonna. Giuseppe Bicchieri è seduto al volante della sua Croma e sta parcheggiando in Via Coppola, a due passi della centrale Piazza Albano. I due killer si appostano all’ingresso della macelleria che dà sulla piazza e sparano all’unisono. Muoiono sul colpo Vittorio Rustico e Giovanni Polimeni. C’è un terzo uomo, Paolo Polimeni, che riesce a salvarsi perché, non visto. La gente che sta in piazza scappa e si chiude in casa. L’auto del commando s’allontana dalla piazza e imbocca proprio Via Coppola. La Croma parcheggiata è come un tuffo al cuore. Quell’auto è identica a quella che usano i rivali. L’adrenalina arma la mano e sulla famiglia si abbatte una pioggia di colpi. Muoiono subito Mariangela e il nonno, mentre Francesca Bicchieri, Annunziata Pignataro e il piccolo Giuseppe Ansalone finiscono per lunghe settimane in ospedale. La scena si chiude con un ufficiale dell’Arma che, per la disperazione, urla in piazza in cerca di risposte che non arrivano". (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)

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