Il 25 ottobre del ’76 finisce in mano all’Anonima Mario Ceschina. L’imprenditore milanese, noto come il «re della garza», ha sessantuno anni. A dare l’allarme è la convivente dell’uomo, ma la notizia trapela solo il 1° dicembre: per aggirare la linea dura della Procura meneghina, i fratelli hanno preferito tacere. Dopo i primi contatti, riescono a pagare un riscatto di 400 milioni (i sequestratori ne avevano chiesti addirittura 30, scendendo poi a 3), nonostante il congelamento di un fondo bancario di un miliardo da parte della magistratura. Ma presto i banditi cessano le comunicazioni. E di Ceschina non si sa più nulla. Unica notizia: il ritrovamento di alcune banconote del riscatto, riciclate insieme ai fondi provenienti da altri rapimenti. Ma l’istruttoria, che ha riguardato personaggi calabresi e siciliani, si è conclusa con un nulla di fatto. (da Dimenticati di Alessio Magro e Danilo Chirico)
Inizialmente i banditi ne volevano 30. Mario Ceschina ha 65 anni e i familiari dicono che è all'estero per affari.
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