Stefano Ceratti, l'omicidio politico mafioso

Stefano Ceratti aveva 55 anni ed era il segretario della Dc di Caraffa del Bianco, viene ucciso il 7 aprile del ‘92 nel suo studio medico dal cosentino Sergio Prezio, condannato in via definitiva come esecutore materiale dell'agguato. Per i giudici, si è trattato di un omicidio politico-mafioso commissionato dalla cosca Pelle, disturbata dall'opera moralizzatrice e di denuncia condotta da Ceratti all'interno del Consiglio comunale di Caraffa e del suo stesso partito."Le questioni calde sono tante, dalla ristrutturazione del Palazzo Barletta (una spesa inutile) alla gestione clientelare degli appalti per l’acquedotto e le strade comunali. E soprattutto la mancata assegnazione delle casette popolari, ultimate ma non ancora consegnate per favorire «gruppi familiari vicini all’amministrazione» in cambio dei voti. L’omicidio del dottore viene inquadrato in una logica di faida che ne sminuisce la matrice politica. Ai familiari di Ceratti va un rimborso e la dignità negata per vent’anni. Ultimo particolare: al processo viene sentito anche Bruno Moio, il paziente testimone che aveva fatto da esca per l’omicidio. Tra ritrattazioni e reticenze si scopre un particolare inquietante: «Ha precisato il teste, in verità solo a seguito di ulteriore contestazione, di non essersi sottoposto a visite specialistiche in data anteriore all’ottobre 1992»". (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)

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