Giuseppe, Pino Russo aveva ventidue anni quando scompare nel nulla. Ucciso perché un boss della 'ndrangheta non lo voleva come fidanzato di sua cognata.Pino vive ad Acquaro, nel vibonese, il 15 gennaio del 1994 si fa prestare l’auto da un amico per andare a Vibo, forse ha un appuntamento con la ragazza di cui è innamorato. Ma non fa più ritorno, la Panda viene trovata nelle campagne di Melicuccà di Dinami con le chiavi nel quadro e i segni di una lunga frenata.Iniziano le ricerche ma di Pino non c’è traccia e nessuno riesce a immaginare il perché di quell’improvvisa scomparsa. Il 20 marzo dopo qualche giorno dalla fiaccolata a lui dedicata, viene trovato il suo cadavere, seppellito sotto un metro di terra in una radura non lontano da Vibo, in località Monsereto di Dinami.“Lo hanno massacrato di botte, lo hanno insultato e umiliato, gli hanno sparato in testa, poi lo hanno cosparso di benzina e gli hanno dato fuoco. È ancora vivo quando lo gettano in quella fossa. Ci hanno buttato dentro anche dei vecchi copertoni, per cancellare l’identità di quel corpo. Coinvolto nella faida di Laureana di Borrello, il pentito Gaetano Albanese racconta la sua vita di giovane e spietato killer. È stato lui a uccidere Pino Russo, insieme ad altri ’ndranghetisti della Piana di Gioia Tauro. Si sono mossi per ricambiare un «favore». Albanese racconta che quell’omicidio l’ha ordinato Antonio Gallace, boss emergente di Gerocarne. Non accettava che un ragazzo qualunque potesse corteggiare una sua cognata senza chiedere il permesso, e lei potesse ricambiare e pensare di fidanzarsi. Così ha deciso di dimostrare a tutti, alla famiglia e al territorio, chi è che comanda”.
Perchè sono vivi – Il ricordo di Giuseppe Russo. Era un sabato quel 15 gennaio. Pino uscì di casa. E non vi fece più r
LEGGI IL DOCUMENTORicordiamo Giuseppe Russo, vittima innocente della violenza 'ndranghetista, dalla pagina facebook "Dedicato alle Vittime delle Mafie". "Giuseppe
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