Salvatore Aversa e Lucia Precenzano, la sfida allo Stato

Salvatore Aversa era il sovraintendente di polizia di Lamezia Terme, è stato ucciso assieme alla moglia Lucia Precenzano il 4 gennaio 1992. Aversa è un poliziotto vecchio stampo, sempre in prima linea e temutissimo dalle cosche. “Il 4 gennaio sono gli ultimi giorni di ferie per Salvatore Aversa, dopo le feste. E sono anche giorni buoni per fare delle compere, per andare a salutare gli amici. Così Salvatore e Lucia escono di casa per andare in giro per negozi e per fare una visita di cortesia. Lamezia è ancora piena di tanti emigranti tornati per Natale e Capodanno. Trova un buco in una stradina del centro, Via dei Campioni, una traversa della centralissima Via XX Settembre. Stanno in giro un paio d’ore, poi decidono di tornare verso casa. Arrivano alla macchina. Salvatore va verso il lato guida, Lucia dall’altra parte. Lui prende le chiavi, apre la portiera e va per salire. Dall’altra parte lei aspetta che le sollevi la sicura. Salvatore non fa in tempo a chiudere lo sportello dietro di sé che entrano in azione i killer. Approfittano del buio, della strada isolata, si guardano attorno e non vedono testimoni. Uno resta nella Fiat Uno col motore acceso pronto a scappare, l’altro scende e va rapidamente verso l’obiettivo. Impugna una pistola col caricatore bifilare, di quelle in dotazione alla polizia. Forse è proprio quella che è stata rubata mesi addietro a un agente nella sua casa delle vacanze. Spara dodici colpi. Da vicino. Otto centrano Salvatore, quattro Lucia. Due sono i colpi di grazia sparati a bruciapelo. Sull’asfalto resta una grossa macchia di sangue. I killer scappano e spariscono nel nulla. Ecco come le cosche di Lamezia lanciano la loro sfida allo Stato” (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)

Eccetto dove diversamente indicato i contenuti sono rilasciati sotto Licenza Creative Commons.