Francesco Pantaleone Borrelli, era un carabiniere crotonese di Papanice elicotterista in servizio al battaglione di Vibo Valentia. Viene ucciso il 13 gennaio 1982 a Cutro, il paese dove vivono la moglie e i due figli. Quel giorno l’appuntamento è al Detroit in Largo Rimini, una delle piazze centrale. "Da Via Nazionale Borrelli vede arrivare una macchina sospetta, guarda meglio, vede uno strano luccichio e si rende conto che dal finestrino spuntano due ferri sospetti. Sono armi. Ne è certo. Cerca di tenere la calma, ma quell’auto si avvicina a grande velocità. Si guarda intorno, vede poco più in là sui gradini del bar Antonio Dragone, il boss di Cutro. Capisce che sta per scoppiare l’inferno. Quando l’auto sbuca in Largo Rimini, i killer cominciano a sparare all’impazzata. Francesco Borrelli urla alla gente di stare attenta, di mettersi in salvo, si sbraccia, fa segno di tenere bassa la testa. Non riesce a schivare i colpi. Le pallottole dei sicari mancano il boss e colpiscono il maresciallo. Pochi istanti ed è tutto finito. Muore a un passo da casa, per errore, a quarantun anni. Borrelli ha compiuto un gesto eroico ma non ci sono colpevoli per il suo omicidio". (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)
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