Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, i netturbini di Sambiase

Francesco lavora la notte sui camion della nettezza urbana, Pasquale lavora di giorno, fa lo spazzino. Sono amici. Si stimano e hanno un certo affiatamento. Così Pasquale non sa dire di no quando gli chiedono di fare il turno di notte: il compagno di Francesco ha dato forfait e lui ci va volentieri. [...] Ormai sono quasi le cinque. Eugenio (un altro collega) mette la freccia, rallenta, accosta ai bordidella strada. Francesco dà le indicazioni. Un meccanismo perfetto, come un orologio. Ognuno su quel camion sa cosa fare, come farlo, quando farlo. Si preparano a scendere. Poi un’ombra e un luccichio. E tutto cambia, per sempre. Impugna un fucile da guerra. Nascosto dietro uno dei cassonetti c’è un uomo che sarà alto un metro e settanta, ha lunghi capelli pettinati all’indietro e la barba incolta, indossa un paio di jeans e un giubbotto. [...] Si avvicina al camion, dice ai tre netturbini di scendere. Eugenio, Francesco e Pasquale obbediscono senza fare troppe storie. Si muovono lentamente. Le lancette dell’orologio sembrano non girare più. Francesco apre lo sportello, va per scendere. Non c’è tempo neanche per pensare, per capire. Partono gli spari, è un inferno di pallottole. Una carneficina. Non c’è scampo per Francesco e Pasquale. Le cosche hanno compiuto un agguato terroristico. L'obiettivo era lanciare un segnale per dire che i rifiuti a Lamezia Terme sono una cosa seria. E se una cosa è seria la deve gestire la ’ndrangheta.

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