A quindici anni Maria è promessa sposa a un uomo molto più grande di lei [...]. Maria è una bella ragazza, bruna e riccia, alta e piena di vita. Ha voglia di godersi la sua adolescenza e non certo di accasarsi [...]. Ma sa che non potrà resistere a lungo alla processione dei parenti e alle insistenze della povera madre [...]. Finita la scuola, per lei non c’è più salvezza. Il 10 luglio dell’83 è domenica [...] e Maria decide che ha una sola possibilità. Mette i suoi jeans preferiti, quelli attillati ai fianchi e al sedere, e una maglietta blu che risalta le sue forme. Colora le unghie con uno smalto brillante, pettina i ricci mediterranei. È pronta a partire. Nessuno la può più fermare. Prova con un coltellaccio da cucina, ma la lama sulle vene dà un dolore che non riesce a sopportare. Pensa al padre, Maria, che se ne è andato tre anni prima. Pensa al suo fucile da caccia, riposto come un cimelio sulla parete della camera. Quell’arma lunga e fredda è la sua unica speranza di pace. Appoggia le canne al ventre, chiude gli occhi e in un attimo Maria trova la sua libertà (da Dimenticati, di Alessio Magro e Danilo Chirico).
È una vicenda sconvolgente quella accaduta nel 1983 a Fabrizia, un piccolo paese del vibonese, dove ancora i matrimoni sono affari di famiglia
LEGGI IL DOCUMENTOA Fabrizia, un lembo di terra sulle Serre vibonesi alle cui genti il crudele Allaro toglie sempre il sonno, il 10 luglio del 1983 è domenica. I
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