Antonino, Nino Polifroni aveva quarantanove anni, era un imprenditore edile di Varapodio, nella piana di Gioia Tauro. Il 30 settembre 1996 dopo una lunga lista di atti vandalici e intimidazioni, viene assassinato per non essersi mai piegato al pizzo. Il suo corpo viene trovato alle nove del mattino a bordo di un fuoristrada. Lo hanno ucciso a colpi di fucile calibro 12 caricato a pallettoni.“Polifroni era titolare della PoliEdil, un’impresa edile artigiana nata nel 1972 a Varapodio, non paga la mazzetta, si rifiuta di acquistare i materiali dai soliti noti, sceglie le persone da assumere in autonomia senza ascoltare i consigli dei capiclan della zona. E per questo lo intimidiscono. Subisce attentati, danneggiamenti, furti. Resiste, e la sua azienda in poco più di venti anni diventa leader nel territorio, cresce e acquista commesse anche fuori dalla zona e fuori dalla Calabria”. (Dimenticati di Danilo Chirico e Alessio Magro)Oggi la sua famiglia lo ricorda con un premio biennale sui temi della pace e della legalità destinato ai ragazzi delle scuole
Grazie papà. Il ricordo del figlio di Nino Polifroni. E sono venti. Pensandoci bene ed escludendo quando gli eventi agiscono contro natura
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