Altruista, ironico e creativo Angelo Casile è un'artista ribelle. Già da ragazzino si interessa ai temi sociali e anima in prima persona proteste civili. A sedici anni attraversa il centro storico della città di Reggio Calabria travestito da uomo-sandwich per protestare contro l'ipocrisia, la morale piccolo borghese e per dire no, a caratteri cubitali, all'odio, al razzismo, alla violenza. Un anno dopo ancora sul Corso Garibaldi, il salotto buono della città, passaggia con una gallina al guinzaglio suscitando lo scandalo dei benpensanti. Insieme all'amico Gianni Aricò e ad altri giovani poco più che ventenni si interessa alla politica e alla lotta sociale. Angelo è l'artista del gruppo: tra una manifestazione e l'altra dipinge quadri, e nell'estate del 1970 vince il primo premio di un concorso di pittura a Locri, 200 mila lire, che regala ai suoi compagni per dare loro la possibilità di partecipare a una manifestazione nazionale contro la guerra in Vietnam. Sono anni difficili a Reggio Calabria, il 22 luglio del 1970, nei pressi di Gioia Tauro, all'inizio della rivolta del "Boia chi molla" e meno di un anno dopo la strage di piazza Fontana, viene compiuta una strage. "Un incidente!", tuonano le cronache, ma la realtà è ben diversa e Angelo, insieme a Gianni Aricò, Annalise Borth, Franco Scordo e Luigi Lo Celso aveva scoperto la verità. La sera del 26 settembre del 1970, poco più di due mesi dopo l'attentato, i cinque giovani - che passeranno alla storia come "gli anarchici della Baracca" - andavano a Roma con una Mini Minor carica di documenti e di dettagli scottanti sui moti di Reggio e la strage di Gioia Tauro. Non arriveranno mai nella Capitale, le loro vite saranno spezzate a Ferentino, schiacciate da un camion assassino.
Nella notte del 26 settembre 1970 il misterioso incidente che costò la vita ad Aricò, Casile, Scordo, Lo Celso e Borth. Avrebbero dovuto
LEGGI IL DOCUMENTOEra il 26 settembre 1970 quando una Mini Minor si schiantò contro un camion. Il caso fu frettolosamente archiviato come incidente. Ma un filo n
LEGGI IL DOCUMENTOSono da poco trascorse le ore 23. Siamo sul chilometro 58 dell’autostrada A1 Napoli-Roma.E’ il 26 settembre del 1970 quando cinque giovani
LEGGI IL DOCUMENTOQuei cinque giovani anarchici avevano capito e avevano trovato le prove: non era stato un incidente ma un attentato. I sei morti, i cinquantaquattro f
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