Matteo Bottari era uno stimato gastroenterologo e professore di diagnostica e chirurgia endoscopica presso il Policlinico Universitario di Messina. Era un chirurgo di successo e un uomo conosciuto, frequentatore dei salotti buoni della città siciliana. Genero dell’ex rettore Guglielmo Stagno d’Alcontres, era affifliato della prestigiosa loggia “Giordano Bruno” del Grande Oriente d’Italia ed era membro del Rotary Club di Taormina insieme all’imprenditore Dino Cuzzocrea, fratello di Diego, titolare della clinica privata “Cappellani”. Proprio da questa clinica, la sera del 15 gennaio 1998, Bottari era partito per far ritorno a casa. All’incrocio tra il viale Regina Elena e il torrente Annunziata, nella zona nord della città, l’Audi nera del Professore venne raggiunta da una scarica di colpi provenienti da una lupara caricata a pallettoni calibro 45, rivestiti di rame e usati per la caccia ai cinghiali, per essere sicuri di non lasciare scampo alla vittima. I proiettili devastarono la testa dell'uomo che si accasciò agonizzante contro un marciapiede. Ancora oggi non state chiarite le cause di quell'efferato delitto.
Diciannove anni fa, il 15 gennaio 1998, la vita di Matteo Bottari viene fermata bruscamente da un fucile. Anzi, più precisamente, da una r
LEGGI IL DOCUMENTOIl prossimo 15 gennaio saranno tra scorsi già quindici anni da quella ma ledetta sera in cui fu assassinato a Messina il professore Matteo Bott
LEGGI IL DOCUMENTOIl 15 gennaio un colpo di lupara uccide il professor Matteo Bottari, primario endoscopista delPoliclinico universitario e apre il "caso Messina".
LEGGI IL DOCUMENTOMessina. Poco dopo le 21 del 15 gennaio 1998, il profes sor Matteo Bottari era alla guida della propria auto quando giunto ad un incrocio venne r
LEGGI IL DOCUMENTO