Domenico Cannata è un marmista di 47 anni, padre di quattro figli. Nella notte sente uno scoppio, si alza dal letto, controlla che moglie e figli siano tranquilli, si avvicina all’interruttore centrale, prova a staccarlo per evitare un
incendio. Un altro scoppio, un ordigno. La famiglia trova il suo corpo dilaniato. Due attentati dinamitardi di pretta marca mafiosa si sono consumati quella notte a Polistena, un grosso centro della piana di Gioia Tauro, distante circa 75 chilometri da Reggio Calabria. Le due esplosioni, oltre agli ingenti danni causati agli edifici, hanno provocato la morte d Domenico, nato e residente a Polistena, in via Matrice 26.