Cosenza, 26 luglio 1988. Una tranquilla città di provincia del sud e un risveglio agghiacciante. Roberta Lanzino, 19 anni, studentessa all’Università della Calabria, viene uccisa. Sta andando al mare, a bordo del suo Sì blu, sulla vecchia strada di Falconara albanese; qualcuno probabilmente la segue e, dopo averla violentata, la uccide. Morirà soffocata dalle sue stesse spalline (forse usate per non farla urlare) e per dissanguamento da rescissione della carotide. Un brutale caso di femminicidio.