Il 14 marzo 2011 una donna si presenta alla stazione dei carabinieri di Nicotera Marina. È in preda al panico, ha in braccio il proprio bambino di appena 15 mesi. Vuole parlare con i militari, vuole raccontare di un omicidio, per cominciare, e poi di tanto altro. Dice di volere collaborare con la giustizia e di volere aderire a uno specifico programma di protezione dei testimoni. Questa donna sconvolta non è una persona qualsiasi. È Santa Buccafusca, detta Tita, 37 anni, ed è la moglie di Pantaleone Mancuso, alias "Luni Scarpuni", il boss dell'omonimo clan del Vibonese.