C’è pure l’ombra del malocchio e della “magheria” tra le cinquantacinque pagine delle motivazioni della sentenza con la
quale il giudice per le udienze preliminari Tiziana Macrì ha condannato i presunti autori dell'omicidio dell'idraulico Nicola
“Enzo” Duro avvenuto il 17 giugno del 2010 su viale Isonzo.