Una scarica di colpi di fucile alle spalle, mentre rientrava dal lavoro in pieno giorno. E’ morto così a Lamezia Terme, a pochi passi da casa, il 3 luglio del 1975 il giudice Francesco Ferlaino. Magistrato di trincea, impegnato in prima linea in un contesto difficile, avvelenato in quegli anni dall’anonima sequestri, di lui si dice sia stato ‘punito’ per avere diretto un processo storico alla Corte di Assise di Catanzaro: quello contro novanta mafiosi.