Il 19 agosto del 1949 a Passo di Rigano saltò per aria una camionetta dei carabinieri. La mano era quella di Salvatore Giuliano, che azionò personalmente la miccia che causò l' esplosione uccidendo Giovanni Battista Aloe, Armando Loddo, Sergio Mancini, Pasquale Marcone, Gabriele Palandrani, Antonio Pubusa e Ilario Russo, e ferì il comandante dell' unità, il tenente Ignazio Millio e altri otto carabinieri. Il battaglione mobile era di ritorno da un' operazione di rastrellamento effettuata dopo un attacco della banda Giuliano alla caserma di Bellolampo. E non era certamente la prima volta che Salvatore Giuliano, bandito già famigerato per le sue scorribande e già celebre attraverso foto e interviste, incrociava il suo destino con quello dei carabinieri.