Araniti Pietro, di anni 59. Calabrese, sorriso mite, fascino, intelligenza non comune, commercialista, imprenditore, già consigliere alla Regione, assessore all’urbanistica, ai trasporti, dirigente del Partito repubblicano, passato al Psdi e infine a Forza Italia. Massone del Grande Oriente d’Italia, chiacchierato per la parentela con un Araniti Santo, cugino boss dell’omonima cosca di Reggio, condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’ex presidente delle ferrovie Lodovico Ligato.
 
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